Se c’è un piacere che sono sempre alla ricerca di recuperare è quello di poter rifare – abbastanza agevolmente e senza glutine – le ricette che trovo in giro sul web, sui libri e sulle riviste, esattamente come facevo prima della diagnosi. Mi spiego: io non voglio rifare ricette senza glutine, ma quelle con glutine, servendomi di ciò che posso utilizzare. Solo facendo così ho potuto ritrovare, in questi anni, il piacere di cucinare. E sono sicura che questo è alla fin fine il desiderio di tutti.
Per attuare questo piano serve una certa conoscenza dei nostri mix, per capire fino a dove possono spingersi: ci sono, infatti, preparazioni non facili per noi, perché le nostre farine di solito rendono molto bene a patto di rispettare certe regole: prima di tutto, dare loro una buona idratazione, superiore a quella delle farine con glutine.
Sapete benissimo che più vengono idratate e meno sono facili da gestire, ad esempio diventa complicato stenderle bene senza utilizzare quintali di farina, senza utilizzare litri d’olio, senza che si rompano o ci resti l’impasto appiccicato fin sopra i capelli. Con il risultato, spesso, di appiattirle alla rinfusa e farcirle alla meno peggio, ottenendo un risultato dove il ripieno è fuso con l’impasto.
Per superare quasi del tutto queste difficoltà occorre riflettere: quali mix ho provato (di quelli che trovo ovunque) fino ad ora che posso idratare correttamente, lievitano molto bene, sono abbastanza elastici, e pure se li pigio con il mattarello poi mi ricrescono lo stesso? E magari il prodotto finito mi resta pure bello morbido senza seccare o diventare di gomma dopo due ore?
Per fortuna le aziende produttrici hanno continuato a migliorare i loro prodotti rendendoci la vita più facile (mi ricordo che 16 anni fa fu un incubo per me), per cui oggi è possibile ottenere dei risultati più che buoni senza impazzire (io non ho l’abitudine né la pretesa di utilizzare superlativi tipo: “ottimi”, “di successo”, “indimenticabili”, “definitivi”, o altre amenità da linguaggio pubblicitario, so che la realtà per sua definizione è relativa).
Come sempre ho fatto in tutti questi anni, Vi offro una base studiata e ragionata da cui partire per realizzare le Vostre ricette, quelle del cuore, quelle sfiziose, quelle che si trovano su libri e riviste. Non dovete rifare per forza le mie, anzi dovete prenderle solo come modello e poi personalizzarle. Sono convinta che solo così si può riacquistare un po’ di libertà, non si può essere schiavi della celiachia e pure di una blogger o di uno chef o di chi altro 😉
Andiamo alla ricetta che è facilissima e pure veloce, la mia fonte di ispirazione è stata una ricetta con glutine trovata su una rivista di cucina. Mentre la ricetta base da cui sono partita è la mia ed è questa di qualche anno fa: Focaccia farcita. Il che vuol dire che con lo stesso impasto potete anche realizzare molto velocemente una focaccia ripiena.
Questa in foto è una Torta di Rose salata
Queste altre sono Rose di pane ripiene, avevo seguito infatti le indicazioni della rivista e tagliato il cilindro di impasto a 5 cm per rosa, bene: è troppo! Vengono panini farciti così, non le rose come devono essere. Tuttavia siete liberi di fare come preferite 🙂
©Torta di Rose Salata©
impasto per 8 rose di 2,5 cm di lunghezza ciascuna
- 110 g di Mix B Schär
- 110 g di Farmo Fibrepan anche senza lattosio
- 30 g di una farina a Vostra scelta anche naturale (io qui ho usato la Bezgluten; ma Daniela ha provato con 30 g di revolution per finire il sacchetto e 30 g di farina di miglio. Trovate spiegato meglio in questo post: Mix di dietoterapeutiche multiuso)
- 200 g di acqua
- 2 cucchiai di olio (corrispondono a circa 17-20 g)
- 4 g di lievito di birra secco (per un impasto lievitato in 1 ora e che una volta cotto è sofficissimo)
- oppure
- 2 g di lievito di birra secco (per un impasto lievitato in 2 ore e che una volta cotto resta un pelo più croccantino, sono variazioni minime ma ci sono. Un giorno vi spiegherò che anche il lievito di birra ha un suo perché e quali sono i vantaggi che derivano dal suo uso soprattutto in determinati tipi di impasto)
- 4 g di sale
Per farcire:
- 250 g di spinaci già cotti molto ben strizzati o ancora meglio asciugati un attimo in padella
- 150 g di scamorza ben asciutta a fettine sottili
- 110 g di prosciutto cotto o salame tagliato fine fine
- qualche olivetta
Versate nella ciotola le farine, il lievito di birra secco e l’acqua. Iniziate ad impastare: io per queste quantità minime non sporco l’impastatrice di solito, uso le fruste a spirale del frullino elettrico. Quando l’impasto è amalgamato aggiungete l’olio e continuate a lavorare per 5 minuti. Alla fine unite il sale e lavorate finché l’impasto non si presenta soffice, leggermente appiccicoso e comunque sostenuto:
La paletta sta in piedi da sola. Date una forma tonda con la paletta ungete il fondo della ciotola con un filino d’olio, tappatela e aspettate: 1 ora per 4 g di lievito secco e 2 ore per 2 g. Nel frattempo preparate gli ingredienti del ripieno.
Quando l’impasto è pronto preparatevi con il tappetino di silicone, il mattarello e la farina di riso per lo spolvero. Spolvero che deve essere minimo, vi infarinate le mani, sgonfiate l’impasto sul tappetino e vedrete che praticamente non appiccica e si gestisce molto bene, solo quando vi serve spolverate pochissimo e cominciate a stendere con il mattarello fino a raggiungere uno spessore di mezzo centimetro:
Farcite: prima gli spinaci, poi il formaggio, i salumi e le olive. Lasciate sopra e sotto due cm di spazio altrimenti il ripieno scappa in fase di arrotolamento. Mentre lateralmente potete spingervi un po’ più in là. Arrotolate stretto, la prossima volta mi ricordo di fotografare il cilindro… e tagliate le rose a una distanza di 2,5 cm l’una dall’altra. Non pensate di chiudere la base delle rose, potete semmai arrotondarle un po’ rincalzandole con le mani molto delicatamente. In ogni caso il ripieno da sotto non scapperà è assodato 🙂
Sistematele dentro la teglia (dimensioni ideali per 8 rose è di 22 cm di diametro, meglio ancora se a cerniera) di cui avrete rivestito il fondo con carta forno e unto le pareti laterali e aspettate che ricrescano un po’. Questo in foto è l’impasto con 2 g di lievito di birra secco, ci ha messo 1 oretta per ricrescere.
Spennellate le roselline con un leggero velo di olio di mais, accendete il forno su 220°, appena giunge a temperatura infornate i primi 20 minuti sul penultimo ripiano in basso del forno e altri 10 minuti sul ripiano di mezzo. Appena la torta è cotta, fatela riposare 30 minuti in forno spento con lo sportello del forno a fessura.
Questo l’interno
Gli ultimi due scatti si riferiscono alle parti dove il condimento era di meno, così potete vedere che tipo di resa ha l’impasto.
Vi ho detto tutto, forse ultimamente parlo anche troppo 😉 per cui Vi abbraccio e alla prossima!
Olga
Fatte stamattina e ne sono entusiasta!!
Ho solo fatto una variazione: spinaci cotti con cubetti di pancetta e ho omesso quindi il prosciutto…
Lievitazione perfetta e sfiziosissimi!!
Grazie Olga per questo nuovo mix di farine!
Silvia
😃 Contentissima! Puoi fare tutte le variazioni che vuoi ovviamente! Grazie a te Silvia 🙂