Friggere due giorni di seguito per me può essere una esperienza traumatica, è certo: io odio friggere!
Per fortuna è passata e se ne riparla chissà quando, di certo non prima di Natale.
Ma la zeppolina fritta di pasta “sciù” era una promessa e quindi andava mantenuta 😉

Ora… l’unica vera e non piccola difficoltà di questo dolce è la cottura! Dato per assodatissimo invece che la pasta bignè/choux (sciù per i napoletani) senza glutine viene perfettamente bene.

Ah dimenticavo: io non le ho guarnite, aspetto sempre che la crema pasticcera me la porti già fatta qualche anima pia 😛

 

 

 

Per la pasta bignè… che è sempre la solita già presente sul blog, stavolta a dosi dimezzate:

  • 75 g di mix per impasti lievitati
  • 125 g di acqua
  • 45 g di burro
  • 2 uova (le mie erano piccole e ne ho dovuto aggiungere un altro)
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 pizzico di sale

Mettete sul fuoco l’acqua con il burro a pezzetti ed il pizzico sale.
Appena prende bollore, togliete la pentola dal fuoco e buttateci tutto d’un colpo la farina, amalgamate velocemente con un cucchiaio di legno. Appena si è formata la palla rimettete il tutto sul fuoco e fate asciugare molto molto bene e sempre mescolando, per almeno un paio di minuti. Questa operazione è fondamentale per la ottimale riuscita della pasta bignè, altrimenti rischiate che il composto dopo l’aggiunta delle uova vi resti troppo molle 😉
Mettete questo impasto dentro una ciotola, unite il cucchiaio di zucchero e mescolate. Fatelo intiepidire, ci vorrà circa una mezz’oretta. Unite adesso le uova: uno alla volta senza aggiungere il successivo prima che l’altro sia stato bene assorbito dall’impasto.

 

Mettete il composto dentro la sac a poche con il beccuccio largo a stella e fate una specie di cestino: un cerchio a spirale e sopra un bordo alto (guardate la consistenza dell’impasto è quella giusta, morbida ma bella soda).
Ne ho fatti due, poi mi son stufata e son andata di semplice forma a ciambella, anche se non sarebbe corretto…
Ovviamente le forme vanno adagiate su carta forno, e verranno immerse nell’olio così, vedrete che la zeppola a contatto con l’olio caldo si staccherà subito dalla carta forno e voi potrete toglierla facilmente con l’aiuto di una pinza da cucina (quelle lunghe).

E ora arriva la parte più difficile: cuocerli.
Mettete sul fuoco la pentolina con l’olio e portatelo alla temperatura di massimo 170°, se non avete il termometro per i fritti, procuratevi una friggitrice. Mai come in questo caso è fondamentale che l’olio rimanga a temperatura costante e non troppo alta.
Ricordatevi che durante la cottura vanno girate continuamente in modo che si gonfino uniformemente.
Inoltre cuocetene 1 o se la pentola è larga 2 alla volta e non tuffate le successive senza avere atteso che l’olio torni ad una temperatura inferiore. Insomma ci possono volere quasi 10 minuti di cottura a zeppola 🙂

Quali sono le conseguenze altrimenti:
1) olio a bassa temperatura: la zeppola non si gonfia e assorbe troppo olio
2) olio a temperatura eccessivamente elevata: la zeppola si gonfia troppo, perde la sua forma (a me è successo così), si dora subito fuori e rimane troppo umida dentro. Si ammoscerà velocemente.
Leggendo in giro ho scoperto che per ottenere le zeppole migliori, un tempo si friggevano due volte: la prima in olio caldo, ma non troppo, per cuocerle bene e la seconda in olio più forte per la doratura finale.
Adesso invece i pasticceri le passano prima in forno qualche minuto giusto che si gonfino un pochino senza prendere colore e poi le friggono subito, in questo modo la zeppola non assorbirà troppo olio, verrà più asciutta e si ammoscerà a minore velocità.
Tuttavia le zeppole più gonfie e cave saran quelle che si son precipitate immediatamente dentro l’olio, senza ulteriori passaggi.
Quasi tutte le foto di zeppole che ho visto in giro o sono al forno (evviva!) oppure hanno fatto il primo passaggio in forno, per cui sono meno gonfie, ma con la forma più definita e più asciutte…

In ogni caso saper friggere questi dolcetti è una vera e propria arte 😉

 

 

Bene, mi pare di avervi detto tutto quello che ho trovato in giro: io ovviamente ho fritto direttamente senza passare dal forno ed una volta sola e non sono stata ligia alle regole.
Per cui ho tribolato… tanto che alla fine ho optato per la zeppola o meglio Bignè di S. Giuseppe romano, che qui vendono a forma di pallone, enorme, pieno fino a scoppiare di crema, che come lo mordi devi essere pronto lì con mille tovagliolini… molto buono però: l’unico dolce romano per cui avevo la passione. E’ scuretto, ma è normale: questo mega bignè fritto si cuoce da solo e prende vita propria dentro l’olio, si gira e si rigira in modo indipendente. Quando ha smesso di camminare dentro l’olio è cotto…

 

Certo c’è anche la “napoletana”, che poteva venire mooooolto meglio nella forma… ma come vi ho detto è una semplice forma a ciambella, mono cerchietto, cioè non ne ho sovrapposti due, come invece fanno in molti. Ma così è più facile friggerli 😉

In entrambi i casi questo è stato il grado di svuotamento…
L’anno prossimo provo ad utilizzare solo per le zeppole una ricetta di pasta choux che preveda pari acqua e farina, vediamo che succede…

Alla fine ho preparato velocemente la crema e li ho riempiti, buonissimi non c’è che dire ed io ho preferito il bignè romano, secondo me più godurioso…

Comunque i bignè li preferisco al forno :)))

Buon fine settimana!

Aggiornamento: mio marito che ha una doppia anima “campana e romana” mi ha appena detto che sono perfetti!

La Zeppola di S. Giuseppe di Pasta “Sciu'”

8 Commenti in “La Zeppola di S. Giuseppe di Pasta “Sciu'”

  • 17 marzo 2012 at 11:58
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    mmmm sono contenta: ora devo solo impegnarmi nella frittura oppure provare la versione al forno che da noi si trova cmq anche tradizionalmente nelle pasticcerie….assolutamente da provare, con la crema e le amarene….slurp, grazie ancora tesoro, se nn ci fossi tu…..

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  • 18 marzo 2012 at 17:57
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    Bravissima! La pasta choux è l'ultimo tabù da infrangere…ma chissà quando, è già tanto per me friggere senza glutine. Buona domenica carissima!

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  • 18 marzo 2012 at 20:43
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    wow, proprio oggi,la mia vicina di casa ha portato le zeppole di s.giuseppe ma non sapeva delle mie intolleranze!!!!ho visto mio marito gustarle e mi è rimasta una voglia pazzesca. mi sono detta…."domani le faccio con i miei ingredienti"!…ecco perfetto….adesso ho anche la ricetta!!!!grazie. domani provo a farle e ti faccio sapere.ciaooooooooooo

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  • 18 marzo 2012 at 21:43
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    sai che io le zeppole non le ho mai assaggiate?
    devono essere di un buono!
    e poi dopo il tuo post non avranno più segreti per me 🙂

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  • 19 marzo 2012 at 8:43
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    Ecco, questo e' un dolce che non conosco per niente, anche se ne ho sentito tanto parlare. E la ciliegia? C'e' o me la sono sognata?

    Ciao
    Alessandra

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  • 20 marzo 2012 at 18:37
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    Ciao ,sono Cristina ,virtualmente ci siamo anche sentite qualche volta ..sei bravissima e molto disponibile ..da buona napoletana conosco bene come deve essere la zeppola,da due anni faccio sempre la stessa ricetta perche' conoscendo bene la ricetta base con glutine,applico le stesse regole….naturalmente sostituendo le farine ..i miei figli.che non sono celiaci non se ne accorgono….se la vuoi provare fammi sapere…

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  • 20 marzo 2012 at 18:43
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    Ciao Cristina! E come non mi ricordo di te! Ed io una napoletana vera aspettavo, i piatti della tradizione li sanno preparare solo coloro che con quelli sono cresciuti 😉

    Se la vuoi rendere pubblica la puoi scrivere qui in un commento, altrimenti me la mandi via mail, oppure ancora mi puoi mandare le foto e tutto ed io la pubblico qui sul blog nella pagina delle "Vostre Ricette" 😉

    Grazie Cristina 🙂

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