Le pizzerie romane… quelle che son buchi, pochi tavoli apparecchiati con una striminzita tovaglia di carta… sono i posti migliori dove mangiare a Roma: pizza sottilissima divina e fritti meravigliosi… senza trascurare l’atmosfera diciamo “spartana”. Son posti sempre pieni, con la fila fuori…
Abito in questa città ormai da 17 anni, son celiaca solo da 7… significa che ho avuto 10 anni di tempo per girare un po’ tutto (indimenticata resterà una pizzeria di Testaccio), praticamente stavo fuori h 24… e la mia passione è sempre stata il fiore di zucca fritto… con quel ripieno bollente di mozzarella fusa e pezzetto di acciughina che se non stai attento ti ustioni, ma che anche se sei stai accorto ti ustioni lo stesso…
Oggi alcuni ristoranti informati senza glutine lo preparano anche per Noi… e a dire il vero quelli che vedete li ho preparati (non per me, ma) per mia suocera 88enne: “Romana de Roma” (che qui significa che sei un romano “vero” di almeno sette generazioni)… e che per problemi di salute che la inchiodano a casa da una vita, tante tantissime cose non fa più, tra cui assaporare i suoi piatti, proprio lei che è una golosona…
Non è proprio una giovincella, non sta bene e oggi corriamo il rischio di perderla (non sto qui a spiegarvi: sarebbe noioso e complicato) ed allora cerco di fare presto: di riprodurre quelle cose che le piacciono e che non avvicina più da una vita… e lei come sempre è contentissima: perché prima di ogni cosa (da tenere bene bene a mente) la cucina è un atto di amore e cura per noi e chi ci sta vicino, non ha importanza cosa si fa, fosse anche solo un uovo al tegamino, ma va preparato con cura… così anche se non dovesse venire perfetto come noi vorremmo… sarà meraviglioso comunque per chi lo mangerà…
©Fiori di Zucca Fritti alla Romana©
- 12 fiori di zucca grandicelli che siano freschissimi di giornata magari anche fiori “maschi” che son quelli con il picciolo, più saporiti degli altri
- “femmina” che son quelli attaccati alla zucchina (i miei avevano 1 giorno)
- circa 3 – 4 acciughine sott’olio o sotto sale (vedete Voi: io le preferisco sotto sale)
- mozzarella q.b.
- olio di arachidi per friggere
ci serve anche la pastella possibilmente senza glutine 😉
- 160 g di farina di riso (io uso la LoConte sottilissima)
- 40 g di latte
- 1 uovo
- 5 g di lievito di birra
- acqua q.b.
- un pizzico di sale
Almeno due ore prima: sciogliete il lievito in un ditino di acqua direttamente nella ciotola, versateci sopra la farina, l’uovo intero, il latte e iniziate ad amalgamare con una frusta a mano… piano piano unite l’acqua in modo da avere una pastella fluida e liscia (non liquida!) che si addenserà ancora dopo la lievitazione…
Intanto preparate i fiori di zucca: non andrebbero lavati immergendoli in acqua, perché si sciupano, quindi passateli velocemente sotto il getto dell’acqua e asciugateli subito.
Senza fracassare il fiore… infilate molto delicatamente due dita dentro e staccate il pistillo.
Tagliate la mozzarella a cubetti e l’acciuga a pezzetti. Fate sgocciolare bene bene la mozzarella attraverso un colino per almeno un’oretta.
Aprite delicatamente il fiore (senza romperlo) infilate un cubetto di mozzarella (anche due se il fiore è molto grande) e poi l’acciuga: prenderanno il posto del pistillo che avete staccato.
Chiudete il fiore attorcigliando delicatamente le punte…
A questo punto dopo averli riempiti tutti… potete prepararvi per friggere…
Scaldate l’olio in padella, 1 litro per frittura in olio profondo… l’olio deve rimanere ad una temperatura tra i 170° e i 180°:
Ovviamente come tutti i fritti vanno mangiati ustionandosi, ma se non potete subito: accendete il forno a circa 75° e metteteci dentro il piatto con il fritto, si manterrà ottimamente fino al momento di consumarlo 😉
La pastella è fatta con il latte perché più adatta per la cottura delle verdure, e quindi poi rimane poco più morbidina, se la volete super croccante al posto del latte usate il vino bianco.
Non è una tempura questa! Semplicemente una normale pastella…
Mi sono molto commossa:
a) perchè la mia nonna che non cucina più mi manca tantissimo
b) perchè i fiori di zucca rappresentano la mia città
c) perchè la carta paglia che hai utilizzato mi ricorda di quando ero più piccola e andavo a mangiare i cartoccetti.
Grazie mille Felix, davvero 😀
Meravigliosi, e che bei ricordi legati ai fiori di zucca fritti! Grazie per questa bella ricetta e grazie per le emozioni che quest'ultima ha suscitato in noi!Bravissima come sempre!
Buona giornata da Alda e Mariella
Mi credi se ti dico che non li ho provati? Li ho sempre visti e sentiti ma mai provati! Un abbraccio
si avvicina Pasqua
stavolta il fritto misto alla romana (senza animelle, cervelli ed altre parti di scarto animali però…) lo preparo io con questa tua pastella che mi mangerei a cucchiaiate!
nonna quando friggeva le mele aggiungeva nella pastella un pochino di liquore…
che ricordi…
V.
Che bontà!!Ne azzannerei una decina immediatamente 🙂
questi mi potrebbero ispirare un viaggio velocissimo a roma, li adoro i fiori di zucca ripieni e fritti!
e poi mi è piaciuto un sacco il tuo affetto verso la suocera, sei una cara ragazza, felix, non c'è che dire!
Sono perfetti Olga, ed il tuo affetto è commovente.
Sei una persona meravigliosa Olga, è per questo che ti vogliamo bene, per la tua sensibilità e per i tuoi piatti fantastici!!!
Me ne passi uno di fiori di zucca? aspetta che nascono nel mio piccolo orticello!! Io invece con mia suocera ci faccio a gara a chi li coglie per primo!! Ma oltre a un piano in meno di scale da fare non a neanche i figli da vestire!! Mi frega sempre!!! Un bacione tesoro!!
Come hai ragione sul fatto che quando si cucina per una persona, quand'anche fosse un uovo al tegamino lo si deve fare con amore… e da questa ricetta traspare tutto il tuo amore… del quale ti ringrazio, anche perché da tempo cercavo la ricetta per una pastella! Sei un'inesauribile fonte!!!
Baciiiiiiiii
Dice che il mio commento è stato pubblicato, ma io non lo vedo… tu si?
Questo è il terzo messaggio che mando e non vedo… 🙁
Sì sì Ste c'è… lo vedo, l'ho letto e ti ringrazio 🙂
Grazie a tutte Voi… non vi nego che rileggendo il post mi commuovo (di nuovo) anche io: mi intristisce non sapere cosa passa per la testa di una donna di 88 anni che vede il suo tempo finire, lei che ha sempre detto che deve specchiarsi per capire che è invecchiata. Questo pensiero non mi lascia quasi mai… ma tant'è… spero davvero che il suo tempo continui ancora per un po'
Ste io li vedo tutti e tre!
E' già tempo di fiori di zucca, che bellezza i tuoi sini appetitosissimi.
sei un amore di ragazza! ma io lo sapevo già da tempo 🙂 mi hai fatta commuovere e soprattutto è vero, la cucina si fa per amore degli altri che ti circondano e che rispetti anche così. ecco perchè sto ore a preparare cose che non posso mangiare o che preferisco evitare ma che i miei amano ed ecco perchè faccio la pizza glutinosa ogni sabato sera anche se devo mettere la mascherina per non respirare la farina che mi scatena reazioni allergiche tremende…vederli mangiare con gusto mi ripaga di tutto. I fiori di zucca non li ho mai mangiati, ma appena li trovo li compro , faccio la ricetta e penso ad un'amica lontana e alla sua adorabile suocera da coccolare. bacioni cara :X
Cara Olga un abbraccio grande per te, per tua suocera che "romana de Roma" mi fa ricordare tante tante cose, per i fiori di zucca che mi fanno venire in mente tante primavere fa e Roma, la mia città…anche se mi sento adottata qui, Roma è sempre dentro di me…e soprattutto un abbraccio per ricordarmi sempre che per cucinare bene l'ingrediente essenziale è sempre l'amore
questa è una delle delizie che ci regala la primavera e di cui vado pazzo!!! 🙂
ottimi!
Ciao Felix! Questa ricetta, un po' diversa, me l'aveva data una nonna intollerante al latte, quindi senza mozzarella, ma con l'acciuga. Mi sono sempre ripromessa di provare a farli, ma non sopporto l'odore di fritto perché abbiamo il guardaroba all'entrata all'aperto, senza armadi, proprio di fronte alla cucina, che sta a due passi dalla zona notte e nonostante le porte… quindi … verrò da te a degustarli, ah ah ah, a meno che non ci troviamo a metà strada, in un posto che apre in primavera e chiude in autunno, in provincia di Grosseto, chissà e magari chiamiamo anche la Gaia e la Vale e Cappera. Ah dimenticavo, li preparano senza glutine per due clienti celiaci sintomatici, quindi ci si può fidare … o no?!