Rifatto anche questo… ho dato un’occhiata in giro per “vederlo” questo pane: ci sono quelli che assomigliano ad una pita, quelli che sembrano piadine, quelli più scuri, quelli più chiari… alla fine ho capito che Naan e Pite sono diversi non solo per il tipo di impasto, più ricco quello del Naan, ma anche per la consistenza, la Pita deve essere vuota, il Naan no, deve solo gonfiarsi in alcuni punti quindi fare delle bollicine più o meno gonfie, tant’è che tutti sconsigliano la stesura con il mattarello, deve venire sofficissimo e morbido morbido.
Responsabile di tutto comunque è ancora una volta la cottura: il Naan va cotto nel Tandoori un forno verticale che raggiunge i 450°, a casa quasi impossibile (fornetto Ferrari a parte) e viene cotto tenuto fermo da un gancio ad uncino sulla parete del forno (anche per questo non può essere un pane vuoto dentro, ma solo gonfio in più punti).
Ho usato una ricetta (da me del tutto rivisitata e adattata senza glutine) diversa (qui) da quella di Adriana che avevo provato nel 2007 e diversa da quella di Manjula che avevo provato più volte e con le mie farine non mi convinceva e forse ho anche capito come diavolo cuocere il Naan nel forno di casa (no Ferrari)
E non mi uccidete… ho usato direttamente le misure in Cup vuoi perchè me le hanno regalate e dovevo provarle e vuoi perché volevo vedere che succedeva con le mie farine se per una volta non usavo la stretta misura della bilancia.
Ho usato la Cup più grande che sul fondo reca impresso = a 25 cl e i cucchiaini: Tablespoon starebbe per cucchiaio (il mio ha capienza 15 ml) e Teaspoon sta per cucchiaino (il mio ha capienza 5 ml).
Ho scaldato poco poco il latte con il microonde, ci ho sciolto dentro il lievito secco e lo zucchero e fatto riposare 10 minuti.
Nel frattempo ho unito il sale alla farina. Ho fatto un incavo nel mezzo ed unito il composto di latte e lievito, lo yogurt, il burro e (se volete metterlo ma io non l’ho fatto) il pizzico di zafferano.
Impastate bene bene, l’impasto è morbido e appiccicoso e ponete a lievitare per 2 orette circa.
Riprendete l’impasto… lavoratelo su un piano infarinato, ricavatene 6 – 8 palle e stendetele con le mani, in forme non troppo sottili cercando di dare una sembianza allungata quasi a goccia.
Lasciate riposare coperte da un telo.
Accendete il forno al massimo con la refrattaria dentro (se non avete la refrattaria usate la teglia del forno) stavolta posta nell’ultimo gradino in alto, praticamente sotto il grill (ma con il grill spento) e lasciate scaldare almeno 30 minuti.
Poi fate cuocere due pani alla volta per non più di 5 minuti… appena sfornati spennellate con il ghee fuso e mettete qualche semino di papavero (facoltativi).
Sono venuti gonfi, cotti e sofficissimi, di una morbidezza incredibile… e sono morbidi e non sbriciolano anche stamattina (ne è rimasto uno, che gli altri sono andati a ruba)
Ma sai che conoscevo questo prodotto ma non avevo la minima idea di come si chiamasse o facesse?? Grazie cara!! Sarà ottima! Buona giornata!
Complimenti per il blog, se ti va vieni a visitarmi:
staserasicenadanoi.blogspot.com
Elisa
Come sempre mi stupisci!!!!
bellissimo questo post Olga!!!!
Fantastico Olga! Tempo fa leggevo un libro "L'alchimia del desiderio" ambientato in India e non sai che voglia mi facevano venire con questi Naan caldi! Ora posso farli anch'io 🙂
Un bacione
sono ignorante non conosco questo prodotto! però mi sembra moooolto buono!
mi aggiungo a chi non lo conosce…direi che bisogna rimediare…su su…faccene assaggiare un po'
Ops…non conosco questo prodotto…ma sembra essere buonissimo!!! baci baci
Anche il nan senza glutine! Fantastico! Mi hanno appena informata che tra una quindicina di giorni avrò a cena 16 persone tra cui una celiaca (e pure incinta!). Penso che passerò un bel po' di tempo a setacciare le tue ricette, e copierò, copierò, copierò! Baci.
Lo adoro sai!!! E' un pane buonissimo!! Lo mangio spesso al ristorante indiano….è il mio pane preferito!! Ciao!!