Alcuni di Voi conoscono personalmente la nostra cara amica Lidia, per avere lei tenuto un corso di cucina senza glutine a Milano, utilizzando le nostre ricette, ovviamente mettendoci del suo perché indubbiamente è bravissima!
Questa ricetta lei la realizza così da almeno due anni!

Fonte senza glutine: Lidia, sua la ricetta, sue le parole, sue le foto.
Al primo Chef senza glutine (anche improvvisato) che vedo in giro con questa ricetta su qualche libro, a qualche corso, su qualche pagina facebook, con data successiva a questa pubblicazione, cambiando anche solo una virgola e soprattutto senza avere citato tutte le fonti corrette, farò cadere le mani 🙂 E lo farò sul serio: passi che delle mie ricette avete fatto tutti quello che volevate ormai (principalmente money) ma con quelle degli altri, pubblicate per gentile concessione dell’autore su questo blog, no.
E se vi pizzico non mi venite a dire che avete preso l’idea da Bonci perché:
1) Bonci lavora con il glutine
2) Questo non è un riadattamento della ricetta di Bonci, visto che io la sua ricetta di un lievitato con il mosto non l’ho mai letta, ma è frutto del cervello di Lidia che si è quindi regolata da sola.
Occhio, che io la pazienza l’ho persa e sono inferocita, per cui regolatevi un po’ e smettetela soprattutto Voi improvvisati cuochi/cuoche che girate su Facebook improvvisamente inteneriti da Noi celiaci (voi che non lo siete!) sempre con le ricette e il sudore della fronte degli altri!

MOSTO
si può fare con qualsiasi uva da vino ma non con quella da tavola che si trova
nei negozi) in modo che sgranata diventi circa 600 gr.

lavarla, la schiaccio con le mani


rosse a seconda della quantità di tannino presente nell’uva ma astenetevi dal
mettere i guanti altrimenti potreste alterare i lieviti presenti sulla buccia
che sono indispensabili per la fermentazione.
succede anche sotto, ma è indifferente. Ora ripongo la terrina in un armadietto
della cucina e attendo qualche giorno che inizi la fermentazione.


Se lo mescolate con un cucchiaio vedete che fa molta

A questo punto schiaccio le bucce con le mani per recuperare
tutto il mosto, che poi filtro con un colino a maglie piccole e poi lo peso. In
300 gr. dipende dal tipo di uva.
importa si allungheranno i tempi di lievitazione ma lievita lo stesso. Ho
provato anche con solo 130 gr. di mosto ma si vede che era un portento ed è
lievitato più velocemente di altre volte con molto più mosto.
metto il lievito di birra
metto il cucchiaino di zucchero
diluite il mosto con acqua fino a raggiungere il peso desiderato.
la farina con il mosto, poi aggiungo il sale e l’olio. Alla fine ottengo un
impasto di un bel colore viola:

non triplica di volume.

l’impasto su un piano infarinato con farina Mix-it, l’ho diviso in 2 parti
dandogli una forma di pagnotta allungata e l’ho trasferito sopra la carta da
forno.

Raggiunta la temperatura ho posizionato le mie pagnotte sulla refrattaria con
sotto la carta e le ho fatte cuocere per 15 minuti a 250°
forno da sotto le pagnotte, ho abbassato la temperatura a 200° ed ho proseguito
la cottura per altri 30 min.

Buongiorno Felix…interessantissima ricetta questa con il mosto. Però non vale, ho appena comprato il vostro libro sulla panificazione e già sono oberata di lavoro a cercare di fare tutte le ricette e tu mi metti altra carne al fuoco…!!! A proposito ieri sera ho fatto la pizza spessa e croccante, impasto unico per celiaci e non…spazzolata tutta in 10 minuti! Il commento più bello è stato quello di babyballerina: "mamma, la fai sempre così? non compriamola più quella della farmacia…questa è molto più buonissima".
Grazie e a presto,
Ellen
urka!! un genio… quante domande che mi salgono alla mente
ma come t'è venuto in mente Lidia di usare il mosto? sapevi che era possibile farlo? ma il mosto non si può conservare vero?? inutile farne di più? e il sapore???
miiii…. mi sembro una bimba emozionata davanti alla vetrina del negozio di giocattoli
grazie per aver condiviso attravero Olga questa ricetta
@Vale ciao, l'idea di usare il mosto me l'ha data mio marito il quale aveva sentito alla TV che Bonci aveva usato il mosto come lievito, ma non avevo nessuna idea di come procedere. Ho fatto un po' di prove ed ecco il risultato. Sull'argomento conservazione ci sto ancora lavorando in questo momento ho ancora un bel po' di uva e vorrei provare a congelarlo ma non so come si comporta una volta scongelato. Ti terrò informata. Per il sapore, se tu usi l'uva fragola il pane diventa un po' dolciastro altrimenti ha un buon sapore che a parer mio si sposa bene con il formaggio, il colore dipende dal tannino. Prova e poi mi fai sapere.
@lidia son appena stata al super bio vicino casa ma mi hanno detto che no trattano uva fragola
🙁 accidenti a loro
molto interessante, aspetto di sapere come va la congelazione e se si può fare
grazie ancora!
Ma questa è una genialata Lidia !!!! Mia figlia direbbe "una serendippità"! Ho partecipato al tuo corso a Milano e te ne sono ancora grata. Ma torniamo a bomba: è veramente incredibile qs esperimento, devo provare ma dove trovi l'uva da vino a Milano? GRAZIE per la condivisione; mi commuovo sempre nel vedere come persone come voi senza gelosia condivida tutto questo. Siete veramente speciali e sappiate (anche le antre dei Blog senza glutine) che è una rete invisibile ma utilissima e personalmente molto unita. GRAZIE A TUTTE :))
Bentrovata Laura, in effetti a Milano l'uva da vino non si trova. Dovresti andare appena fuori Milano nel pavese, per esempio, e provare presso qualche azienda agricola. In questo momento sto utilizzando dell'uva che ho preso nelle langhe. Forse ora e' un po' tardi perche' la vendemmia e' finita ma qualche grappolo resta sempre in vigna e te lo danno volenteri. Un abbraccio
Ragazzi che bellezza!!!
"Lievito" ancora più.."sicuro".. chissà che profumo…che morbidezza… che sapore…. Grandissima idea… e grandissima Lidia che ha saputo cogniugare e miscelare sapere glutinoso con quello sglutinato, assai più ostico..eccome se è ostico.
A vedere queste foto e leggerlo sembra facilissimo, dico sembra, so che non è!!!
Sono a bocca aperta! Aspettavo con impazienza questo post 🙂
WOW WOW WOW!!!!BRAVA brava brava..anche bravo il maritino che ha lanciato lo spunto 🙂
Abbracci a te e alle Jedi!
e giù le mani dal gf chi non ne capisce un chicco 😛
pane meraviglioso e idea grandiosa. in fondo il mosto è fermentato, e qualunque cosa che fermenti provoca una lievitazione, no? (qui ci vorrebbe fabiana ma anche la mia amica del blog "fermenti selvatici", non a caso).
questo aprirerebbe un mondo di esperimenti…
intanto ci godiamo questo, che è splendido.
complimenti alla tua amica lidia, dille che è una vera genialata.
noi guardiamo ammirate.
Grazie Gaia :), volendo potremmo anche osare a provare oltre che solo guardare.
Non è che si tratta di "genialata" in sé e per sé a beneficio di Lidia, è solo che potrebbe offrirsi una opportunità in più a chi non sopporta il lievito di birra, non riesce a fare il lievito madre, etc…
Dall'altro lato posso confermarti io stessa che i fermenti di per sé sono in grado di provocare una lievitazione, ma dipende anche dal tipo di fermento. Da qualche settimana sia io che Lidia stiamo facendo le prove con i fermenti del siero di mozzarella: sia quello di filatura che quello di governo, ma è difficilissimo farli funzionare, malgrado siano fermenti lattici come quelli del lievito madre. E' evidente quindi che dipende dal tipo di fermento che si innesta e probabilmente è per questo che sento sempre parlare in giro di fermenti selezionati…
Semplicemente vi ammiro moltissimo!
Grazie per aver condiviso questa ricetta sensazionale!!!
Un forte abbraccio! 🙂
Grazie a tutte voi! Mi raccomando provate anche voi a farlo: e' piu' facile di quanto pensiate. Fatemi sapere com'e' venuto. Un abbraccio
anche se sono fuori dal giro e ultimamente, travolta dai problemi al lavoro, navigo proprio poco, terrò gli occhi aperti! con questa ricetta, da brava veneta, io però corro il rischio di fermarmi al mosto 😛
ero io 🙂
AGGIORNAMENTO: come promesso vi aggiorno circa la possibilita' di usare il mosto congelato. Purtroppo la prova di oggi ha dato esito negativo, dopo 10 ore dall'impasto non c'e' stata lievitazione alcuna o almeno molto ma molto poca, per cui per non buttare tutto ho rimpastato la stessa quantita' di farina con lievito di birra e l'ho amalgamato a quello con il mosto. Devo aggiungere che ho scongelato il mosto ieri e ho impastato questa mattina, la prossima prova sara' utilizzarlo appena scongelato. Un caro saluto
Pingback: Pane al mosto d’uva | Ricetta ed ingredienti dei Foodblogger italiani