Finalmente mi sto dedicando a provare tutte i mix di farine che ho in dispensa e che mi portava la cara Daniela per cercare di distrarmi durante il lungo periodo di malattia di mio papà.
Io guardavo i pacchetti e poi li riponevo in dispensa.
Adesso è arrivata l’ora di provare 🙂 mi è tornata la curiosità e sto un po’ meglio (e ve ne sarete accorti).
Questo di oggi è il mix alla soia di Royaline, che ho provato con due idratazioni diverse, ve li faccio vedere entrambi.
Il pane viene ottimo, non ho nulla da dire: il mix è estremamente valido, però vi deve piacere la soia, si sente, anche se per me non risulta invadente e rende il pane molto piacevole.
Entrambi i pani sono realizzati con il lievito madre liquido: adoro le pagnotte rustiche, profumate di farina tostata, con la crosta croccante, e che si tagliano a fette.
E’ stato il mio primo pane (amore) di bambina, quando andavo a trovare mio nonno e ci faceva trovare le ciambelle di pane, fatte in casa dalle signore del paese nei forni a legna, con il lievito naturale.
La prima fetta calda era la mia, con un filo di olio e un pizzico di sale.
Questo è il primo al 96% di idratazione (è quello che io preferisco)
@Pane Con Mix Royaline Soiapan @
- 500 g di Mix Royaline Soiapan
- 480 g di acqua a temperatura ambiente (96%) 0 430 g per una idratazione dell’86% (potete anche optare per 450 g di acqua, 90% quindi)
- 20 – 25 g di Li.Co.Li preso direttamente freddo dal frigo (oppure 2 g di lievito di birra fresco)
- 20 g di olio
- 6 g di sale
La prima lievitazione dura 19 ore e la seconda 2 /2,5 (alla temperatura attuale della mia cucina 20-25°): vi metto subito i tempi così vi regolate sulla base delle Vostre esigenze
Ho versato l’acqua dentro la ciotola dell’impastatrice e ci ho sciolto il lievito, poi ho aggiunto le farine.
Ho azionato l’impastatrice fatto amalgamare e poi ho unito l’olio a filo, ho fatto assorbire ed unito il sale.
Ho lasciato lavorare la macchina ancora 5 minuti.
Ho trasferito l’impasto dentro una ciotola capiente leggermente unta d’olio, l’ho chiusa e l’ho infilata dentro al forno spento.
Ho ripreso l’impasto dopo 19 ore e si presentava così (considerate che appena fatto stava piccolo piccolo sul fondo del ciotolone. La capienza della ciotola è di 4 litri.
Ho infarinato bene il tappetino di silicone con farina di riso integrale, ci ho poggiato sopra l’impasto lievitato e molto delicatamente l’ho diviso in due (a me piace molto la forma a filone), ho arrotondato ciascuna parte per avere la forma giusta (anche se le sgonfiate leggermente non succede nulla) e le ho lasciate lievitare ancora 2 /2,5 ore su una pala infarinata (voglio perdere l’abitudine di utilizzare la carta forno sopra la pietra refrattaria bollente)
Mezz’ora prima che finisca la lievitazione arroventate la pietra refrattaria a 250°, appena arriva a temperatura fate scivolare il pane sulla pietra bollente e fate cuocere 10′ a 220°; 15 minuti a 200° e altri 20 minuti a circa 180°
Poi spegnete e lasciate il pane in forno ad asciugare ancora 15 minuti.
Questo è l’interno del pane al 96%
Questo è il pane idratato all’86%
ed il suo interno
La differenza è poca, ma c’è: il primo viene poco più leggero e con la mollica più aperta, il secondo con la mollica più chiusa. Anche la gestione dell’impasto è migliore con una idratazione superiore.
E’ sempre ottimo comunque, con una bella crosta croccante. In entrambi i casi il pane non è spennellato d’olio. A me piace molto quell’effetto rustico dato dallo spolvero di farina di riso integrale.
Un abbraccio!
Olga